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EUCARISTIA

L'Eucaristia attraverso 2000 anni, nella storia e nell'arte. Seconda parte

Le Domus e le basiliche dell'era postcostantiniana

DAL CONVIVIO ALLA LITURGIA

 

Con la pace costantiniana, la Chiesa libera dalla clandestinità, può erigere nel IV secolo, i luoghi per le riunioni dell'assemblea. Le domus, chiese domestiche dove si riunivano i cristiani a celebrare la Cena del Signore o Fractio panis, vengono velocemente sostituite dalle basiliche. Questa novità determina una svolta anche nel modo della celebrazione con la graduale scomparsa della dimensione conviviale e lo sviluppo di quella liturgica.

Fino al IV secolo l'altare era costituito di una struttura portatile per accogliere le offerte, generalmente un tripode rotondo, come è visibile nella scena dell'imposizione delle mani nel Cubicolo A 3 della Catacomba di Callisto.

 

Catacomba diS.Callisto Cubiculo A3 Imposizione delle mani sulle offerte

 

Nel IV secolo compare l'altare di pietra - figura di Cristo pietra fondamentale dell'edificio (Mt21,42) - che assume, accanto alla cattedra del Vescovo, una posizione centrale nel presbiterio.

Verso l'altare converge tutta la basilica paleocristiana: dalla porta centrale - simbolo di Cristo porta dell'ovile - si accede alle navate che, scandite dalle colonne - i santi - simboleggiano il cammino dell'uomo verso la meta, l'altare, Cristo, raffigurato tra apostoli e martiri nei mosaici dorati del catino absidale che conclude il presbiterio.

Nella zona più favorevole all'ascolto, al centro o all'inizio delle navate accanto alla schola per il coro, viene collocato l'ambone per la proclamazione della Parola.

L'altare è sormontato dal ciborio dove una pisside a forma di colomba, è appesa per la conservazione dell' Eucaristia, tra le colonnine.

 

Roma Basilica paleocristiana di S.Lorenzo

Ciborio e cripta

 

Sin dal suo apparire nel III secolo l'altare venne associato alle reliquie dei martiri in una stupenda relazione tra il sacrificio di Cristo e quello dei suoi testimoni vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che avevano resa (Ap. 6,9) La presenza delle reliquie dei martiri svilupperà la sottostante struttura a cripta. E' visibile in S.Pietro a Roma, dove il baldacchino costruito dal Bernini nel 1630 sull'altare di della confessione, appare come l'ultimo sviluppo del ciborio paleocristiano.

Tra le basiliche del IV secolo che conservano traccia di queste strutture ricordiamo: S.Giovanni in Laterano, S.Paolo fuori le mura, S. Lorenzo al Verano, S.Giorgio in Velabro. La basilica di S.Pietro, costruita nel IV secolo sulla tomba dell'Apostolo, venne rifatta tra il 500 e il 600. La pianta della basilica, assunse la forma di croce, e divenne simbolo visibile di Cristo unito alla sua Chiesa: il luogo dove si raduna la comunità per celebrare i misteri della sua presenza tra gli uomini. Intorno ai sec.V-VI l'introduzione del termine Messa - dalla denominazione assunta dai riti conclusivi e di licenziamento dell'assemblea - venne a sostituire quello di fractio panis .

Verso il 1000, l'aggiunta devozionale di icone e sculture sull'altare , sviluppa le strutture a dossale che, enfatizzate dai preziosismi scenografici del 1500 1600, sono arrivate sino a noi. Sono ancora visibili - ormai storicizzati - nelle nostre chiese, dove l'invito del Concilio Vaticano II, a togliere ciò che è stato meno utilmente aggiunto ha restituito la celebrazione - sul semplice altare possibilmente lapideo - rivolta al popolo, come nei secoli delle origini.

 

Ravenna- S.Apollinare Nuovo Ultima Cena

 

Mentre il luogo della celebrazione eucaristica assumeva le diverse connotazioni stilistiche, la raffigurazione della fractio panis - come era celebrata dalla comunità primitiva - si fissava nell'iconografia dell'Ultima cena di Cristo: la mensa a semicerchio, con le figure sdraiate sul triclinio. Nella Basilica di S.Apollinare Nuovo a Ravenna( sec. VI) sono ben evidenti i pesci,

mentre a Capua in S.Angelo in Formis, sec.XI, al pesce è stato sostituito l'Agnello.

 

Nell'Evangeliario di Rossana, del V secolo, appare la raffigurazione di Gesù che consegna in mano agli Apostoli il pane eucaristico . La comunione veniva infatti ricevuta in mano, il pane era offerto in forme circolari, dopo la Consacrazione, al canto dell'Agnus Dei, i pani venivano spezzati in piccoli frammenti - con un simbolismo che rimanda al corpo di Cristo spezzato durante la Passione - e veniva distribuito dai diaconi ai fedeli che lo ricevevano in mano.

. In S.Vitale a Ravenna l'offerta del pane fatta da Melchisedech, figura di Cristo(Gn.14,17-20) è costituito da pani circolari. Nella Basilica Inferiore di S.Clemente a Roma del sec. XI, alla Messa del santo, due piccole figure (ragazzi o bambini) avanzano portando nelle mani il pane rotondo dell'offerta. L'uso si conservò sino al sec.IX., quando l'offerta in natura venne sostituta da offerte in denaro, diventate anche oggi la forma simbolica dell'offerta liturgica con la quale il fedele si unisce al grande atto che si compie sull'altare. Nel sec. XI , la pratica dell'offerta del pane e del vino da parte dei fedeli decadde, venne introdotto l'uso delle ostie, un termine che significa vittima. Nel 400 Beato Angelico nell'armadio degli argenti del Museo di S.Marco a Firenze, presenta in una scena articolata il momento in cui gli apostoli nel Cenacolo vengono comunicati da Cristo con le ostie.

Anche la raffigurazione della Cena si aggiorna. Il Duomo di Modena nello stupendo ciclo della Passione del pontile, realizzato tra il 1165-75 da Anselmo da Campione e dalla sua bottega, presenta un bassorilievo policromo di influenza provenzale, dove le compatte figure si dispongono in ritmo serrato lungo la tavola orizzontale mentre Cristo consegna a Giuda il boccone intinto.

Il secolo XIII- XIV, per influsso della predicazione francescana e domenicana, si predilige la meditazione dei misteri di Cristo Crocifisso, ma nel sec.XV la struttura iconografica della Cena viene ripresa e collocata sugli sfondi prospettici del nuovo gusto rinascimentale: Ghirlandaio in S.Marco a Firenze, Andrea del Castagno nel Cenacolo di S.Apollonia e altri

Alla fine del 400 Leonardo da Vinci nell'Ultima Cena realizzata nel Refettorio del Convento di S.Maria delle Grazie a Milano, presenta il momento animato in cui Gesù nell'atteggiamento del totale abbandono esclama Uno di voi mi tradirà. L'artista restituisce nella forza dell'immagine l'attimo cruciale nel quale si condensa l'evento fondatore del sacramento memoriale cristiano. La genialità dell'intuizione leonardesca sta proprio nell'aver individuato la densità drammatica del momento scelto, l'ombra del tradimento nell'intimità di agape(Sequeri).

 

Leonardo-Ultima Cena-Milano S.Maria delle Grazie

 

Un secolo più tardi in pieno clima post-tridentino Jacopo Robusti detto Il Tintoretto , compone, in una luce corrosiva che annienta le forme, una scena scandita diagonalmente in due parti dal lungo tavolo, dove Gesù, che ha l'aureola splendente come i raggi aperti di un ostensorio barocco, comunica gli apostoli. Giuda, che non ha l'aureola, se ne sta isolato sul lato opposto. Il dramma si svolge stupendamente spettacolare su un palcoscenico illimitato, aperto verso il luminoso infinito, dove irrompono gli angeli aprendo uno squarcio di liturgia celeste.

Nel nostro territorio molto nota è la Cena che Giovanni Botoneri di Cherasco dipinse nel 1514 a Castelmagno. Ogni personaggio è caratterizzato dal nome scritto sulla tovaglia, su cui è disposto cibo e vasellame. Curiosamente, vicino a Cristo, accanto al quale dorme S.Giovanni, è collocata la figura di S.Paolo, mentre Giuda, anche lui aureolato, è posto frontalmente, e mostra in evidenza la grande borsa dei denari.

 

Col 1500 il culto eucaristico, espresso in nuove dimensioni popolari, è ormai centrale nella cristianità.

Prendete e mangiatene TUTTI, questo E' il mio corpo. Cristo che si fa cibo e speranza di vita eterna per tutti gli uomini, non solo per alcuni eletti, resta attraverso i secoli nella vita e nell'arte.

 

CORRIERE DI SALUZZO APRILE 2000

 

BIBLIOGRAFIA

 

F.Mancinelli Catacombe e Basiliche Scala FI. 1984

Immagine e mistero 1947 Electa

Luoghi dell'Infinito Avvenire giugno 2000

M.Righetti Storia Liturgica 3° edizione 1964 Ancora

AA.VV: La Chiesa in preghiera Queriniana

AA.VV. Arte e liturgia 1993 Ed.S. Paolo

L.Bouyer Architettura e Liturgia - 1994 Qiqajon Torino



Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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